Dal sito del PD DESIO: Cosí la ’ndrangheta manovrava gli appalti di Desio

17.05.2013 17:55

 

 
16 maggio 2013
Cosí la ’ndrangheta manovrava gli appalti di Desio 
di Stefania Totaro, dal quotidiano Il Giorno.

Appalti concessi non mediante asta pubblica ma a trattativa privata, per favorire sempre le stesse società legate alla ’ndrangheta e al “locale” di Desio. È questo, secondo gli inquirenti, il legame tra l’inchiesta “Golden Snow” che [l’altro] ieri ha portato all’arresto di sette persone e l’inchiesta “Infinito” che nel 2010 a Desio ha portato all’arresto di Annunziato Moscato, ritenuto dagli inquirenti collegato alla cosca Iamonte di Melito Porto Salvo e capo del gruppo di ’ndrine stanziano nel desiano e del suo braccio operativo, Candeloro Pio. È proprio a Pio Candeloro (condannato in primo grado a 20 anni) che, secondo i carabinieri della compagnia di Desio, erano vicini i titolari del gruppo di società Parravicini/Farina/Britti (uniti nel consorzio di imprese A.T.I.) che da anni ottenevano l’appalto per il servizio neve in città.

Non a caso, secondo i militari, anche quando a capo dell’ufficio tecnico del Comune di Desio c’era Rosario Perri (che non c’entra nulla nell’inchiesta “Golden Snow”), il cui nome è emerso nell’inchiesta “Infinito” e gli è costato la carriera politica come assessore alla Provincia di Monza e Brianza e che è stato recentemente condannato a un anno di reclusione per abuso in atti d’ufficio per la convenzione con gli Addamiano sulla irrealizzata torre di Desio, nonché ancora imputato per corruzione nel processo sulle modifiche al PGT di Desio insieme all’assessore regionale PDL all’Ambiente Massimo Ponzoni. Tanto che gli inquirenti chiamano quello di ricorrere a trattative private e proroghe degli appalti proprio il “sistema Perri”, che sarebbe sopravvissuto a lui all’ufficio tecnico perché ancora utilizzato dal responsabile dell’ufficio contratti di appalto di lavori e servizi Roberto Santambrogio, ora finito in manette.